giovedì 4 gennaio 2018

Misericordia Isola Capo Rizzuto, la denuncia dei lavoratori licenziati.

Con una lunga e pesante missiva inviata al prefetto di Crotone Dottoressa Cosima di Stani riportata dagli organi di stampa (v. IL CROTONESE nel riquadro), gli ex lavoratori della Misericordia di Isola Capo Rizzuto denunciano l'ingiustificato trattamento riservatogli dagli amministratori giudiziari col mancato rinnovo del contratto di lavoro a discapito di lavoratori di altre province. Ma le affermazioni più pesanti sono riservate alla Confederazione delle Misericordie di Italia allorquando invitano il procuratore a vagliare con attenzione la proposta tecnica avanzata dalla stessa Misericordia per il nuovo bando di gestione del CARA.
Testualmente nella lunga missiva i lavoratori sostengono di essere “gli stessi lavoratori che hanno subito la decurtazione del 25% degli stipendi arretrati, costretti ad un accordo con la Confederazione Nazionale delle Misericordie che pur di conservare il posto di lavoro, che per anni hanno subito innumerevoli rinnovi senza mai ottenere quello che ci spettava di diritto: il contratto a tempo indeterminato.” I dipendenti continuano ritenendo di essere “ le vere vittime di un’indagine che, per quanto giusta e doverosa, ha mietuto disoccupati innocenti che già da tempo dovevano essere tutelati.”
Essi ribadiscono con disorientante freddezza che sono toccate loro “gravi e ripetute violazioni in diritto del lavoro, che faranno valere nelle sedi giurisdizionali più opportune.”
Chiedono, inoltre, “di vagliare con accuratezza la proposta tecnica avanzata dal “Consorzio Opera Misericordia per la presentazione alla gara europea aperta per la fornitura di servizi e beni relativi al funzionamento del Centro d’accoglienza per richiedenti asilo CARA-Regional Hub di Crotone. A loro parere si potrà notare, infatti, che molti dei loro curriculum e competenze sono stati usati per ottenere un punteggio superiore, considerati gli  anni di servizio, alla domanda presentata, per poi decidere soltanto qualche settimana dopo di non rinnovare i suddetti professionisti.”
Sin qui la cronaca di recriminazioni più che giustificate di lavoratori traditi nei loro diritti.
Ora poche parole ma significative per parlare di donne e uomini, lavoratrici e lavoratori che pensavano di aver avuto il privilegio di lavorare per un datore di lavoro non qualunque. Pensavano di essere capitati bene perché lavoravano per un datore di lavoro che si faceva forte dei principi della Chiesa Cattolica e della Sua Dottrina Sociale e che, invece, si scopre essere un soggetto da competizione in un mercato tutto nuovo e senza scrupoli.
Era questo che si proponeva la Confederazione Nazionale quando ha promosso, seguendo la traccia di Leonardo Sacco,  questo impegno verso l’immigrazione? È questo il modello di integrazione che si appoggia e si sviluppa? Siamo forse i difensori della Dignità delle persone trattando in questo modo i lavoratori che collaborano con noi?
Che Confederazione resti silente e non senta, in questi mesi, di dare giustificazioni alla comunità del Movimento è cosa quasi prevedibile visto lo stile che impera nelle alte sfere dai consiglieri nazionali in su.
Ma non può rimanere silente la COSCIENZA di migliaia di volontari che hanno fatto della dedizione verso il Prossimo una scelta di vita.
Vi prego, facciamo sentire almeno la nostra solidarietà ai lavoratori di Isola di Capo Rizzuto!

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